LEGO Batman – Il Film: una tenera storia d’odio
Dal 9 febbraio al cinema, LEGO Batman – Il Film è lo spin-off di The Lego Movie del 2014. Diretto da Chris McKay, il film ha chiare intenzioni di intrattenimento sin dai titoli d’apertura, ma propone una riflessione apparentemente leggera sul rapporto tra eroe e villain.
Quando nel 2014 uscì The LEGO Movie, tutti si erano follemente innamorati di uno dei personaggi del film, Batman. E quando fu annunciato che ci sarebbe stato uno spin-off dedicato solo ed esclusivamente a questo personaggio, la notizia è stata accolta molto positivamente. A tre anni dal successo del primo film, LEGO Batman – Il Film arriva nelle sale italiane dal prossimo 9 febbraio.
Nella Gotham City fatta di mattoncini, Batman è un eroe solitario, tamarro e megalomane oltre ogni misura. Quando il perfido Joker decide di ordire un piano ai danni della città, assoldando i villain più cattivi che si siano mai visti al cinema, Batman dovrà lentamente capire l’importanza del lavoro di squadra e così inizierà a mettere in piedi la sua personale versione di famiglia.
LEGO Batman – Il Film si diverte a giocare con l’universo dei cinecomics che negli ultimi anni sono passati sui grandi schermi di tutto il mondo (i riferimenti a Batman v. Superman: Dawn of Justice e Suicide Squad si sprecano). Con ironia e spudorata voglia di intrattenere, il film diretto da Chris McKay, non solo attinge ai personaggi della DC Comics, ma prende in prestito da altri film i villain più crudeli, così, in questa versione di Gotham City, trovano spazio anche King Kong, Voldemort, Sauron, il T-Rex di Jurassic Park, i Gremlins: tutti contribuiscono a creare un mondo psichedelico, frenetico e assolutamente divertente.
La pellicola di McKay, pur non superiore al precedente The LEGO Movie, intavola un certo discorso metacinematografico che si gioca non tanto sul terreno della dissacrazione, ma su quello dello scherzo, della presa in giro a fin di bene (quando Alfred ricorda a Batman tutte le volte che lo ha visto giù di morale, ad esempio). Il tutto impastato in una storia che, anche se non ha assolutamente niente di innovativo, fornisce tutti gli elementi giusti per la risata. Su questa strada si avvia uno dei filoni principali del film su cui è il caso di soffermarsi di più: il rapporto tra l’eroe e la sua nemesi. Qui la riflessione si fa profonda, pur non rinunciando alla sua leggerezza: eroe e villain sono due facce della stessa medaglia, diventano elementi di una coppia indissolubile e, proprio per questo motivo, non possono vivere lontani. Sfidarsi e combattersi continuamente sono il pretesto che i due hanno per capire meglio non solo loro stessi, ma anche l’altro. Solo riconoscendosi come tali, gli equilibri spezzati si ricompongono e danno al lungometraggio quel simpatico retrogusto di una dolcissima storia d’amore. E odio.
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