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X Factor 2018: La parola al vincitore Anastasio

 

Cinquanta minuti, un’ora: i finalisti di X Factor non hanno dormito molto e si vede, ma l’adrenalina della finale li tiene ancora ben svegli. E per fortuna, perché li aspetta una giornata davvero piena. L’ultima puntata del talent show è stato un successo, ma lo è stato anche per Sky. Quella andata in onda ieri sera è stata la finale più vista di sempre: 2 milioni e 824 mila spettatori in media e il 13% di share, oltre al record di voti (11,4 milioni solo per questa ultima puntata). A uscirne vincitore è stato il rapper napoletano Anastasio, spuntandola sui Bowland e Naomi.
Ma a vincere è anche l’umiltà di questi ragazzi, che si presentano alla conferenza stampa con naturalezza e affiatamento. “Secondo me siamo stati il gruppo di performer più unito di tutta la storia di X Factor” dice Saeed dei Bowland. Hanno progetti per il futuro, ma anche voglia di tornare a casa per Natale e rivedere la famiglia, gli amici.  E poi non vogliono etichette, soprattutto Anastasio, intorno al quale è scoppiato un mezzo scandalo per i suoi like a pagine come quelle di CasaPound, Trump e Salvini.
Trump è pur sempre il Presidente degli Stati Uniti: secondo me è bene sapere cosa dice, seguendolo. Nelle scorse elezioni poi nel nostro Paese ho visto un avanzamento della destra ed è un fenomeno che voglio seguire per capirlo meglio. Se proprio volete saperlo, io ho fatto scheda bianca, tra l’altro“, dice.
Mi fa sorridere poi questo prendere fuori contesto frasi dalla mia canzone per etichettarmi. L’adolescente della canzone che disegna svastiche non sono io, siamo tutti noi, persi, annoiati… Non si può etichettare così la gente. Le etichette non funzionano, nemmeno nella musica. Sono un cantautore? Sono un rapper? Non lo so. Io canto e sono quello che sono. Uno per il quale Maradona è un’icona, un rivoluzionario pieno di contraddizioni. Genio e sregolatezza alla massima potenza“.
E per la cronaca, il tatuaggio di Maradona che ha sulla pancia è finto.

Domanda a bruciapelo, perché ha vinto Anastasio?
Bowland (Saeed):
Perché è troppo forte. Musicalmente parlando, Anastasio è il re. Lo adoriamo.
Naomi: È bravissimo, gliel’ho detto tante volte. Lo pensavamo già tutti che avrebbe vinto lui. A chi non lo conosce, sembra il Grinch, ma ha un gran cuore. Era il mio concorrente preferito.
Luna: Io invece non ho avuto un concorrente preferito perché per me siamo una famiglia. Però il mio inedito preferito è stato quello di Anastasio.

È diventato singolo d’oro già prima della finale. Come te lo spieghi? E che emozione è stata questa finale?
Anastasio: Per l’inedito a quanto pare la mia comunicazione è stata efficace. L’emozione sul palco invece è pazzesca: o la prendi con paura o ti carica. Io ho scelto la seconda. Comunque non penso di essere tanto Grinch. Ieri sera per esempio ho rivisto delle persone che non vedevo da tempo, era la fine di un percorso abbastanza duro e mi sono emozionato. Mi emoziono anche se non sembra… Dipende dalle situazioni.

X Factor è un percorso di crescita: come vi sentite rispetto all’audizione?
Luna:
Essendo piccola, ho sempre avuto tanti dubbi su ciò che volevo fare. Sono entrata chiedendomi se questo faceva per me e la mia vittoria personale è stata capire che è proprio il mio mondo.
Naomi: Io sono cambiata già dal colore dei capelli, ma voglio tornare castana presto. Per il resto, sono sempre la ragazza dell’inizio anche se ora sono vestita e truccata meglio. Ho scoperto di poter fare cose che non sapevo fare e ho imparato a stare sul palco. Devi capire il modo in cui muoverti, interagire col pubblico… Ci ho messo un po’, ma ce l’ho fatta. Poi non ne puoi fare più a meno. Quindi sono molto felice del cambiamento fatto.
Bowland: Anche noi siamo cambiati molto, pur essendo gli stessi di prima. In due mesi siamo cresciuti e maturati artisticamente. In una vita normale ci sarebbero voluti anni. Siamo stati affiancati da professionisti di altissimo livello e ci hanno spinto in avanti tantissimo. Ora sappiamo gestire meglio la nostra musica, il palco. Abbiamo persino sperimentato delle mosse sul palco!
Anastasio: Io ho sempre cercato di non dimenticarmi chi sono, ma stare due mesi recluso in una situazione alienante ti restituisce al mondo cambiato. A dire il vero, ogni esperienza mi cambia. Oggi mi sento diverso, ma è perché sto vivendo lo shock di chi mi chiede le foto, quindi tranquilli che c’è ancora il vecchio Marco. A livello musicale invece ho scoperto di riuscire a fare rap su tante basi diverse, ma lo sapevo anche un po’ prima.

Parliamo del rap, allora. Ce n’è stato molto sul palco di quest’anno. Vuol dire qualcosa per la musica?
Luna: Tre rapper in finale è una cosa molto bella perché oggi il rap è il genere più incompreso e criticato. È stata una bella rivincita.
Naomi: È un genere che arriva molto più facilmente alle nuove generazioni. Io ho scoperto solo da poco di avere questa predisposizione e mi piace. Stiamo cavalcando quest’onda.
Anastasio: Vero, quest’anno il rap è andato per la maggiore ed è un genere a cui mi sono appassionato da ragazzino quando ancora non era così in voga. Per me il rap è comunicazione e sono fiero della mia scelta artistica.

E per quanto riguarda la canzone napoletana? Anastasio e Naomi, quanto la napoletanità influisce sulla vostra musica?
Anastasio: È fondamentale in ciò che faccio. Noi Napoletani abbiamo una certa vivacità artistica, è innegabile. È vero che ho scelto di esprimermi in italiano nei testi, ma mi sono formato anche grazie alla canzone napoletana.
Naomi: Se sei napoletano, non puoi non amare la sua canzone. Mia madre cantava le canzoni napoletane. Sono cresciuta in quel mondo, si vede e lo sento io stessa.

I giudici vi hanno aiutato a crescere ulteriormente? Com’è stato il vostro rapporto con loro?
Bowland:
Noi con Asia ci siamo trovati subito perché abbiamo gusti affini e poi idem con Lodo. L’aspetto più importante è stato questo rapporto personale, ci teneva molto. Non abbiamo mai avuto scontri sulle scelte e le assegnazioni: Lodo era collaborativo e complementare.
Luna: Con Manuel il rapporto è stato un po’ padre e figlia: prendeva sempre le mie difese e mi ha dato forza, anche se proveniamo da due mondi opposti. Siamo entrati entrambi nel mondo dell’altro e ci ha permesso di fare cose molto particolari.
Naomi: Il mio rapporto con Fedez è stato in crescita. Non lo conoscevo molto bene. Ha fatto scelte azzardate, mi sono fidata e ne sono contenta. Quando poi lui decide di aprirsi con te scopri che è una persona sensibile: aveva più ansia di me nei ballottaggi, mi teneva la mano. Ci tiene tanto. È davvero una bella persona. I giudici però sono più dei consiglieri: lavorare tecnicamente con loro non è facile perché non c’è tempo. Per quello ci sono i coach.
Anastasio: Mara aveva molto a cuore la mia causa e s’è visto, penso. Io e lei ci siamo capiti e questo mi ha permesso di esprimermi appieno. Poi umanamente c’è un rapporto sano, ci vogliamo bene.

Testo di Ana Maria Fella | Foto di Heidi Iuliano

 

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La redazione

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