Gomorra 5, l’atto finale
Dal 19 novembre arriva su Sky l’ultima stagione della serie che ha cambiato i destini della serialità italiana. All’orizzonte una sanguinaria resa dei conti tra Ciro e Genny.
All’estero è diventata una delle più citate quando si parla di serie cult ed è suo il merito di aver traghettato la serialità italiana sul mercato internazionale ridefinendone gli standard e portando a compimento un’operazione già avviata da “Romanzo criminale”. Prodotta da Cattleya in collaborazione con Beta Film e venduta in ben 190 paesi Gomorra si avvia oggi alla conclusione: la quinta stagione in onda dal 19 novembre su Sky e in streaming su NOW, segna l’atto finale di un racconto epico dentro l’inferno criminale nato dalla penna di Roberto Saviano.
Nessuno sconto, con “Gomorra 5” prosegue la rappresentazione del potere nella sua complessità con uno sguardo dall’interno che spesso le è costata l’accusa di fomentare la fascinazione del male e l’emulazione. Critica alla quale gli autori hanno sempre risposto anteponendo un’esigenza di realismo del racconto, nel quale non può trovare spazio la tradizionale dicotomia tra buoni e cattivi, né la consolatoria messa in scena della presenza dello Stato, che in quei territori è tutt’altro che presente.
La violenza più cieca, la narrazione della carne, i legami familiari e i patti di sangue continueranno ad essere protagonisti dell’ultima stagione, che torna laddove tutto è cominciato, a Genny Savastano (Salvatore Esposito) e Ciro Di Marzio (Marco D’Amore). Il primo, dopo aver quasi sterminato la famiglia Levante, vive rinchiuso in un bunker braccato dalla polizia, il boss di Secondigliano si è infatti lasciato alle spalle una carneficina che lo ha costretto a fuggire nel cuore della notte abbandonando la moglie Azzurra e il figlio Pietro; il secondo è ancora vivo, al contrario di quanto si era lasciato credere alla fine della terza stagione e come aveva anticipato lo spin off “L’immortale” diretto dallo stesso D’Amore, che qui si occupa anche della regia dei primi cinque episodi e del decimo. Ciro si è trasferito in Lettonia, a Riga, da dove può operare nell’ombra curando i traffici con i russi. La quinta serie riparte da questa rivelazione, che non rimarrà senza conseguenze, preparando il terreno per la resa dei conti finale tra i due in una Napoli rimasta senza un re. Con loro tornano anche Ivana Lotito che interpreta Azzurra e Arturo Muselli nei panni di Sangue Blu.
Dieci episodi in tutto, scritti da Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli sotto la supervisione di Saviano, metteranno così la parola fine a un viaggio tra codici criminali, testimonianze, documenti di custodia cautelare e intercettazioni, serviti per rendere la messa in scena più autentica possibile. “Gomorra” passerà alla storia come la prima serie recitata interamente in dialetto napoletano e la prima girata nei territori martoriati dalle guerre tra i clan della camorra, nello specifico a Scampia, che sta oggi lentamente provando a rialzarsi. Un racconto dai contorni shakespeariani, fatto di inseguimenti, mattanze e tradimenti, che ha avuto il merito di scendere tra gli abissi di una terra dove si nasce bambini e si impara subito a dividere il mondo tra chi uccide e chi viene ucciso.