La nascita di Marina nel racconto di Rocco Granata
Arriva in sala ‘Marina’, il film diretto da Stijn Coninx che racconta la vera storia di Rocco Granata, l’autore e interprete di “Marina”, canzone di grande successo che spopolò negli anni sessanta. Granata ci racconta la sua vera storia, dalla Calabria al Belgio, in cerca di successo…
Rocco Granata, una storia incredibile la sua, l’emigrazione, l’amore per la musica, un successo incredibile, come ha pensato di portarla sul grande schermo?
In realtà non è stata una mia idea. Conosco il regista Stijn Coninx, che è un amico, e dopo aver letto la mia biografia mi ha chiesto se ero in qualche modo interessato a realizzarne un film. cosa potevo rispondere?? Certo!
La sua storia è importante in questo periodo storico per l’Italia e per l’Europa, come testimonia l’interesse dei Fratelli Dardenne, co produttori insieme alla Rai. Ci spiega il suo punto di vista?
In realtà non ho pensato alle vicende di oggi; io sono arrivato in Belgio a 10 anni e già in Calabria, in provincia di Cosenza studiavo musica. Mio padre era fabbro e sognava di tornare in Italia dopo aver fatto fortuna. Io intento continuavo a studiare musica anche in Belgio e suonavo dovunque anche per aiutare la famiglia. La mia infanzia è stata avventurosa ma non bella. Per questo dico ai giovani che vogliono andar via dall’Italia che lo facessero, ma con i figli ancora piccolissimi oppure da far nascere nella nuova patria. infatti se i genitori non sono integrati, non parlano la lingua e i figli non hanno ancora studiato abbastanza, il pericolo di esclusione è dietro l’angolo. Anche per questo è importante il mio film.
Questo film è anche il racconto di uno straordinario amore per la musica, ce lo racconta?
Io ho sempre amato la musica, da quando avevo tre quattro anni.il primo contratto me lo fece un giostraio, a poca distanza da casa mia. Mio padre e tutti gli amici italiani erano orgogliosi di vedermi suonare la fisarmonica, poi la prima volta che il proprietario mi pagò mi accorsi che mi aveva dato il doppio di una giornata di miniera di mio padre. Fu così che anche lui si convinse e mi lasciò provare. Facevo anche 30 o 40 chilometri con la bicicletta e la Fisarmonica in spalla. poi formai un piccolo complesso e il padrone di una ditta di importatori di juke box mi disse vuoi fare un 45 giri? così nacque tutto… anche Marina…
Ci racconti come è nata ‘Marina’
E’ molto semplice, sul lato A del mio primo 45 giri c’era ‘Manuela’ che era già un cavallo di battaglia mio. Per il lato B avevo pensato di incidere ‘Volare’, perché il mio grande Dio musicale è sempre stato Mimmo Modugno. Poi pensai, ma perché incidere la cover di una canzone che un grande artista canta cento volte meglio di me? a quel punto vidi un poster di sigarette belghe, che si chiamavano appunto ‘marina’, in più avevo un pezzo pronto da qualche settimana che adattai al momento su due accordi, come nel jazz, su cui i miei compagni mi seguirono lasciandomi improvvisare in sala d’incisione. ecco come nacque ‘Marina, Marina, Marina’…
di Rocco Giurato
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