LOGO
  • ,,

    Far East Festival 2013: Gelso d’Oro alla Corea

    Al Far East Festival 2013 l’irresistibile commedia How To Use Guys With Secret Tips di Lee Won-suk si è aggiudicata, a furor di popolo, il Gelso d’Oro 2013.
    Sul podio anche la Thailandia e Hong Hong.

    Il pubblico del Far East Film Festival non ha avuto dubbi: il Gelso d’Oro 2013 non poteva che andare alla Corea del Sud per l’irresistibile commedia How To Use Guys With Secret Tips! Cultura pop al quadrato (anzi: al cubo) e un regista, il simpaticissimo Lee Won-suk, diventato l’idolo degli spettatori!
    Sul secondo gradino del podio, con pochi voti di scarto, si è piazzato il geniale thai pulp Countdown dell’esordiente Nattawut Poonpiriya (ed esordisce, va detto, anche la Thailandia, finora mai premiata!), mentre il raffinato biopic Ip Man – The Final Fight di Herman Yau (vecchio e caro amico del FEFF) ha garantito la medaglia di bronzo ad Hong Kong.
    Il Gelso Nero degli accreditati Black Dragon ha invece raggiunto Taiwan, per il dramma Touch of the Light di Chang Jung-chi, mentre i web-giurati hanno preferito l’eccentrico It’s Me, It’s Me del giapponese Satoshi Miki, accompagnato sul palco del Teatro Nuovo (per la gioia delle ammiratrici di mezzo pianeta) dal pop idol Kamenashi Kazuya.
    Dopo gli applausi calorosi della Closing Night, dunque, è tempo di bilancio per Far East Film 15. Un’edizione che, a dispetto dei massicci tagli subiti, è riuscita ancora una volta a tagliare il traguardo in rigoroso FEFF style, tra sold out, file chilometriche ed eventi speciali: dalla consegna del Gelso d’oro alla carriera al gigante sudcoreano Kim Dong-ho, uomo di pace e di cinema, fino alla storico (davvero storico) incontro con l’attrice Hang Jong Sim e la produttrice Ryom Mi Hwa, giunte a Udine direttamente da Pyongyang per presentare la favola nordcoreana Comrade Kim Goes Flying.
    Le cifre? Il festival udinese ha sostanzialmente raggiunto e confermato le soglie del 2012, rispondendo con forza alla drastica riduzione del budget: 50 mila spettatori in sala, 1200 accreditati (le provenienze coprono 16 nazioni), 100 mila euro d’incasso (tra sbigliettamenti e accrediti). Diverse migliaia, inoltre, le persone messe in circolo dal fitto calendario delle attività collaterali, culminate nell’affollatissimo Far East Cosplay Contest del 25 aprile.
    Lasciando parlare ancora le cifre: il bookshop ha venduto 2000 pezzi (tra libri, t-shirt, poster, Dvd, gadget), il sito ufficiale ha superato ancora una volta i 50.000 visitatori unici da metà aprile e la pagina ufficiale su Facebook ha sfondato il tetto dei 10 mila iscritti; oltre ai 50.000 spettatori totali registrati da questa quindicesima edizione.
    Anche quest’anno, dunque, Far East Film ha potuto contare sul supporto di un pubblico davvero fedelissimo (europeo e internazionale) composto da giornalisti, critici, studenti di cinema, esperti, addetti ai lavori e, soprattutto, gente che ama le visioni d’Oriente. Senza, ovviamente, dimenticare il prezioso contributo degli oltre 150 volontari che hanno affiancato lo staff.
    Ancora un bilancio da incorniciare, dunque, sia in termini quantitativi che qualitativi: il valore del programma è stato ampiamente certificato da nomi e titoli già iscritti all’albo d’oro del nuovo cinema asiatico!

    Read more »
  • ,

    Confessions

    Confessions

    CONFESSIONS
    (Kokuhaku)
    GENERE: Drammatico, Thriller
    ANNO: 2010
    USCITA: 09/05/2013
    DURATA: 106′
    NAZIONALITA‘: Giappone
    REGIA: Tetsuya Nakashima
    CAST: Yoshino Kimura, Yukito Nishii, Kaoru Fujiwara, Ai Hashimoto, Mana Ashida, Masaki Okada
    DISTRIBUZIONE: Tucker Film
    TRAMA: La professoressa Moriguchi è decisa a lasciare il suo lavoro. L’ultimo giorno di scuola confessa alla sua classe che la sua bimba, 4 anni, è stata uccisa, e racconta ai suoi studenti che lei conosce il nome degli assassini. Sono due dei suoi alunni che ora la stanno ascoltando…

    RECENSIONE: A little broken flower
    VOTO: 4

    TRAILER

    Read more »
  • A Werewolf Boy: Lupi mannari coreani

    A Werewolf Boy – FAR EAST FESTIVAL 2013
    Regia: JO Sung-Hee
    (Sud Corea, 2012) – Durata: 125′

    VOTO: 2

    Sembra davvero che nemmeno la Corea del Sud sia stata in grado di combattere contro il fenomeno dei lupi mannari, che dopo Twilight imperversa un po’ ovunque. Lo conferma il fatto, scontato a dirsi, che tra le ragazze coreane questo film sia stato un successone, addirittura consacrato come una delle migliori pellicole nazionali del 2012.
    Sun-yi ha una sessantina d’anni e vive nell’America del Nord con la sua famiglia, quando riceve una telefonata a proposito di una casa, nella quale ha vissuto per un breve periodo della sua vita e ora abbandonata, e decide di tornare in Corea. Questo, innesca un flashback che ci riporta indietro di una quarantina d’anni, quando una giovane Sun-yi, malata di tubercolosi, va ad abitare proprio in quella casa. Che nasconde un segreto: uno strano ragazzo, dall’aspetto di un cane malconcio e molto impaurito, vive li. Accolto in casa, come un figlio, gli viene dato il nome Chul Soo e, attraverso le amorevoli cure di Sun-Yi e della sua famiglia il ragazzo, che è stato vittima di uno strano esperimento condotto anni prima da un biologo folle, scopre l’amore, l’affetto, il rispetto delle regole e il piacere di una carezza.
    Tutto sembra andare bene, a meno di non farlo arrabbiare, cosa che puntualmente accade trasformando Chul Soo in una furia beluina.
    Interessante il metodo di insegnamento di Sun-Yi, nei confronti del giovane, la quale decide di usare un manuale di addestramento per cani, e con successo… trasformando Chul Soo in un perfetto cane di casa!
    Un po’ lento e scontato nel finale, bisogna comunque ammettere che il regista JO Sung-Hee è riuscito a limitare al minimo l’uso degli effetti speciali, mostrandosi molto ingegnoso nel trovare utili escamotage per arrivare al cuore del pubblico e catturare completamente quello delle adolescenti.

    Antonella Ravaglia

    Read more »
  • Maruyama, the middle schooler: Il selvaggio mondo della fantasia

    Maruyama, the middle schooler – FAR EAST FESTIVAL 2013
    Regia: KUDO Kankuro
    (Giappone, 2013) – Durata: 120′

    VOTO: 2

    “E’ meglio rimanere adolecenti per sempre piuttosto che ritrovarsi col cervello piatto”: è questo lo spirito del film del regista Kudo Kankuro, una commedia visionaria e trasgressiva basta sulle fantasie di un ragazzino.
    Maruyama è un ragazzino delle scuole medie, con una fervida immaginazione, che lo porta a confondere la realtà con fantasia. Il periodo che sta attraversando, la pubertà, è vissuto inoltre dal ragazzo in modo molto espressivo, esattamente come tutto quello che fa; la sua personale prova di maturità consiste infatti nel procurarsi una fellatio da solo. Progetto nel quale mette tutto se stesso, svolgendo esercizi personali ogni volta che può. Ma la storia vera e propria inizia quando Maruyama incontra il signor Shimoi, uno strambo padre single con bimbo e, soprattutto, quando si scoprono alcuni omicidi nel quartiere e il ragazzo inizia a disegnare una specie di manga su alcuni supereroi che accorrono in suo soccorso.
    Acclamato in Giappone come genio della comicità, per il regista/attore/sceneggiatore Kudo Kankuro è stato più laborioso raccogliere riconoscimenti fuori dal suo paese, come in questo film, dove in maniera apprezabile e originale, analizza una famiglia normale, inserita in un contesto sociale assolutamente banale, per innalzarla nella più completa follia visionaria ed ipnotica, attraverso la fantasia adolescenziale del protagonista.
    Una bizzarra realtà nella quale, a volte, risulta difficile definire dei confini precisi tra verità e creazione.

    Antonella Ravaglia

    Read more »
  • Million Dollar Crocodile: I coccodrilli piangono

    Million Dollar Crocodile – FAR EAST FESTIVAL 2013
    Regia: LIN Lisheng
    (Cina, 2013) – Durata: 87′

    VOTO: 2

    Non lasciatevi ingannare dalle apparenze, questo film non ha assolutamente nulla a che vedere con l’altra ben più nota pellicola dal titolo simile.
    La nostra storia, diretta da LIN Lisheng, inizia nel 1990 in un mercato illegale, dove tra l’altro si vendono coccodrilli; Zhao vorrebbe comprarne uno da mettere sul menù del suo ristorante ma, lo stesso coccodrillo, alla fine verrà venduto a Liu che lo terrà nel suo parco dei coccodrilli. Il tempo passa, siamo nel 2012, Liu non ha più soldi per mantenere il suo parco, ed è costretto a vendere tutti i coccodrilli proprio a Zhoa e tra quei coccodrilli c’è anche Amoa, il coccodrillo femmina preso al mercato illegale, che è diventata enorme, 8 metri di lunghezza per 2 tonnellate di peso. Nonostante il sonnifero, Amoa riesce a scappare dalle grinfie di Zhoa, avventurandosi prima, in una piantagione di te dove incontra la povera Wen Yan, appena tornata dall’Italia con 100 mila euro nella borsa che il coccodrillo penserà bene di mangiarsi, e poi in un lago terrorizzando tutti.
    Ovviamente Wen Yan non vuole rinunciare ai suoi risparmi e cercherà in ogni modo di recuperarli, anche grazie allaiuto del poliziotto locale Wang Beiji, suo figlio e Liu.
    Ora, a parte che ovviamente c’è un incongruenza col titolo, dato che i soldi non sono dollari ma euro e quindi un milione di RMB (moneta locale), ma la vicenda è davvero al limite dell’inverosimile, con un pizzico di humor nero, in cui il gigantesco coccodrillo non solo lotta per non diventare carne da macello, ma sembra anche essere l’unico a provare sentimenti “umani”come riconoscenza, fiducia e senso su chi deve uccidere o meno.

    Antonella Ravaglia

    Read more »
  • Lu Chuan e Qin Lan presentano The Last Supper

    Alla proiezione del film The Last Supper, durante la terza serata del Far East Fil Festival, erano presenti anche il regista LU Chuan e l’attrice protagonista, nonché sua compagna, Qin Lan, i quali hanno raccontato brevemente il loro nuovo film.
    The Last Supper è un film storico che racconta la storia del fondatore della dinastia Han, Liu Bang e di come riuscì a diventare, da semplice contadino a Imperatore.
    LU Chuan, perché ha voluto raccontare questa storia?
    Tante cose si sono dette riguardo al primo imperatore Liu Bang, ma sicuramente la storia dell’episodio conosciuto come “Banchetto della Porta Hong” è quello più interessante, perché è da quel punto che è nato tutto, è quel momento che ha permesso a Liu Bang di diventare imperatore, lui che era solo un contadino. E poi perché la storia di come una persona semplice, coraggiosa e valorosa è riuscita ad arrivare così in alto in breve tempo, è riuscito a diventare imperatore; è una storia affascinante, perché in fondo tutti, vogliono diventare imperatori.
    Qin Lan com’è stato lavorare con LU Chuan, che oltre a essere un grande regista, in questo caso è anche il suo compagno nella vita reale?
    E’ stato molto difficile e faticoso: in questo film io interpreto la moglie dell’imperatore e per quasi tutto il film ho dovuto quindi prendere le parti di una persona anziana. Il lavoro è stato molto impegnativo e lui mi sgridava spesso perché non ero abbastanza brava, e io ovviamente non ero d’accordo, ma lui è il regista, quindi durante il lavoro io ascolto lui, ma nella vita lui ascolta me. E’ stato molto difficile interpretare il ruolo di una persona così anziana, ma lo ringrazio molto di avermi dato qusta possibilità.

    Antonella Ravaglia

    Read more »
  • Key of Life: Mettetevi nei miei panni

    Key of Life – FAR EAST FESTIVAL 2013
    Regia: UCHIDA Kenji
    (Giappone, 2012) – Durata: 128′

    VOTO: 3

    Un gangster dal cuore tenero, un attore fallito senza soldi che tenta il suicidio (fallendo), una donna caporedattore che programma tutto, persino il giorno delle sue nozze, senza però ancora conoscere il suo sposo e uno scambio di personalità.
    Questi gli ingredienti per la divertente commedia del regista nipponico UCHIDA Kenji , presentato anche al Festival di Toronto e al Bruxelles International Fantastic Film festival.
    Sakurai è un attore fallito senza soldi, che approfitta della perdita di memoria di un uomo scivolato su una saponetta in un bagno pubblico per cambiare la propria vita, pagare i debiti e risolvere i suoi problemi. Presto però si rende conto di essere finito in un pasticcio quando scopre che la persona a cui ha rubato l’identità è Kondo, gangster professionista. Kondo non ricordando nulla, e pensando di essere Sakurai, cerca invano di sistemare quello che resta della sua vita, partecipando anche a una parte da attore e cominciando a frequentare una ragazza Kanae che, alle soglie dei trent’anni, vuole conosce un uomo con cui sposarsi il prima possibile.
    Lo scambio di personalità, nei film è un tema vecchisimo, ma la trama di questa pellicola da un inizio molto semplice, piano si complica sempre di più, mescolando tratti di noir alla commedia pura.
    Molto carina la riflessione sulla recitazione di entrambi i protagonisti: Sakurai, che si sente un fallito, pigro e svogliato, dovrà recitare bene per sopravvivere e Kondo che, ritrovatosi a dover fare l’attore per guadagnare dei soldi, riscopre una passione inaspettata, molto lontana dalla vita che faceva prima, ma per un fortuito caso del destino, la parte che interpreterà sarà proprio quella di un gangster.

    Antonella Ravaglia

    Read more »
  • Will You Still Love Me Tomorrow?: L’amore è…

    Will You Still Love Me Tomorrow? – FAR EAST FESTIVAL 2013
    Regia: Arvin CHEN
    (Taiwan, 2013) – Durata: 104′

    VOTO: 2.5

    Presentato anche al Festival di Berlino di quest’anno, dove tra l’altro ha avuto un grande successo, Will You Still Love Me Tomorrow è un film taiwanese sull’incapacità di mentire a se stessi, nel vano tentativo di omologarsi alla società che impone certi canoni.
    La commedia si articola su tre storie d’amore, collegate tra loro: Weichung è un oculista di mezz’età, sposato con Feng, da cui ha avuto un bambino. Sua sorella Mandy sta per sposarsi, ma durante la festa di fidanzamento Weichung, rincontra in bagno dopo diverso tempo l’amico Stephan fotografo gay di matrimoni. Qui scopriamo che il protagonista è omosessuale, ma ha dovuto reprimere i suoi impulsi, sposarsi e garantire un futuro alla famiglia. Le parole di Stephan e, successivamente, l’incontro con un affascinante uomo, costringono Weichung a fare i conti con la sua vera natura. Nel frattempo Feng vorrebbe un altro bambino e Mandy ha una crisi di panico e decide di lasciare il suo fidanzato San San, il quale pur di riconquistarla è disposto a tutto, èersino a farsi aiutare dai consigli di una squadra di fotografi gay capitanati da Stephan, sposato con una direttrice di marketing lesbica solo per una questione d’immagine.
    Film ricco di simpatiche gag e momenti bizzarri che ritrae in modo molto veritiero una società e un modo di pensare molto attuale anche in occidente, in cui le tradizioni morali continuano a influenzare le relazioni di coppia.
    Benchè si dimostri un po’ sottotono tutto il film, il regista Arvin Chen ha deciso di puntare tutto sul finale, dandogli una certa potenza, grazie a un discorso commovente di Weichung che lascia un finale aperto.

    Antonella Ravaglia

    Read more »
  • Forever Love: Nostalgia dei vecchi film di Taiwan

    Forever Love – FAR EAST FESTIVAL 2013
    Regia: SHIAO Li-shiou
    (Taiwan, 2013) – Durata: 124′

    VOTO: 2.5

    Tra il 1956 e il 1981 vennero prodotti circa 200 film a Taiwan – attualmente conservati nella cineteca cinese di Taipei – prima che venisse imposto dal governo di usare il mandarino come lingua ufficiale. E questa commedia riprende in tono nostalgico, ma molto divertente e giocoso, i tempi gloriosi in cui si producevano quei film, facendone una parodia, forse addirittura esagerando un po’.
    Il film ambientato quasi interamente nel 1969, quando ancora queste pellicole riuscivano a portare nelle sale tantissime persone, racconta la storia d’amore tra l’ormai anziano sceneggiatore Blue Lan e l’attrice Amber Ann attraverso i ricordi di Blue, che racconta alla nipote come fosse nato tutto e che ancora si ostina a far ricordare quei momenti alla sua sposa affetta da Alzheimer.
    Una parodia facilmente riferibile al presente, in cui,  infatti, oltre ai due protagonisti principali, troviamo l’avido e squallido produttore, soprannominato Mr.Pig, la prima attrice egoista e ambiziosa che non vuole farsi rubare il posto, il bell’attore di turno che sa solo recitare parti di copione anche nella vita reale e che viene ingaggiato solo per attirare il pubblico femminile che lo adora ad ogni apparizione urlando e piangendo.
    Attraverso le riprese di quello che vorrebbe essere il nuovo film in realizzazione vediamo quali fossero gli “effetti speciali di una volta” e come un film venisse prodotto a basso costo, oltre a portare l’attenzione su un periodo felice del cinema taiwanese ormai dimenticato.

    Antonella Ravaglia

    Read more »
  • New World: Scegli da che parte stare

    New World – FAR EAST FESTIVAL 2013
    Regia: LU Chuan
    (Cina, 2012) – Durata: 116′

    VOTO: 4

    Quando un poliziotto è infiltrato in una società mafiosa da più di otto anni, a un certo punto della sua vita, deve fare una scelta: scegliere se rimanere con le persone con cui ha condiviso gli ultimi anni procurandosi una certa fama, rispetto e protezione, oppure continuare a fare l’infiltrato temendo ogni momento per la sua vita e quella della sua famiglia.
    Questa la scelta che spetta a Ja-sung, ovvero Lee Jung-jae, nel nuovo fil di Park Hoon-jung incentrato sugli avvenimenti successivi alla morte del potente boss della associazione criminale chiamata Goldmoon; le gerarchie e i rapporti di forza che prima erano stabili, ora sono improvvisamente tutti da rivedere ma il conflitto interno sembra inevitabile.
    In questa già difficile situazione, interviene anche la polizia coreana, che fiuta la possibilità di allargare i propri obiettivi sui criminali, raccogliendo informazioni dall’interno e creando ancora più tensioni.
    Film coreano di notevole successo al botteghino, New World si differenzia dalle solite pellicole sulla malavita, per il minor concentrarsi sulla psicologia dei protagonisti e molto più sui giochi di potere per la conquista della vetta, con un conseguente maggior interesse alla struttura interna dell’organizzazione criminale.
    Tra i protagonisti impossibile non citare Choi Min-sik, già visto in Oldboy, che qui interpreta il senza scrupoli capo della polizia Kang.

    Antonella Ravaglia

    Read more »
Back to Top