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    Harry Potter Film Concert Series

    Assistere a un concerto cinematografico può rivelarsi un’esperienza memorabile, se non addirittura imperdibile. Consente un’immersione sensoriale nell’opera a dir poco inedita, più coinvolgente ed emozionante che mai.
    Così è stato per la Harry Potter Film Concert Series, tornata a Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica, con Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban in Concerto, forte del successo del tutto esaurito per i primi due episodi.
    A quindici anni dalla sua uscita il terzo film della saga firmato dal pluripremio Oscar Alfonso Cuaron – autore di film diversissimi tra loro ma di uguale indubbia qualità, da Gravity a Roma – è stato riproposto sul grande schermo di oltre 12 metri in alta definizione nella gremita Sala Santa Cecilia.
    Euforico e visibilmente commosso, il Maestro Timothy Henty ha aperto il concerto rivolgendosi al pubblico in italiano e invitandolo a una partecipazione attiva, con tanto di reazioni spontanee e applausi improvvisati per i propri beniamini. Al calare delle luci ha poi diretto magistralmente l’Orchestra Italiana del Cinema, con una formazione di oltre 130 musicisti tra Orchestra e Coro pronti ad eseguire la magica partitura di John Williams in sincrono con l’intero film di Cuaron e, soprattutto, con il pathos di certe sequenze divenute ormai cult.
    Tra maghi in erba e oscuri dissennatori, tra ippogrifi, licantropi e ratti malefici, per due ore e mezza l’Auditorium si è trasformato nella leggendaria scuola di magia di Hogwarts, facendo rivivere al pubblico tutte le emozioni di una saga che ha cresciuto intere generazioni e non cessa di affascinare, specie se risaltata da una colonna sonora eseguita dal vivo davvero d’eccezione.
    di Claudia Catalli
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    50&Più: Trionfa il corto d’animazione “Dodici minuti di pioggia”

    È stato l’Auditorium del MAXXI di Roma ad ospitare lo scorso 10 dicembre la cerimonia di premiazione di Corti di Lunga Vita, concorso internazionale di cortometraggi sul tema della terza età giunto alla sua terza edizione. “Tutta la vita”, il tema di quest’anno, ha ispirato registi e videomaker di tutte le età, dai 17 agli 84 anni, e ha visto trionfare l’opera “Dodici minuti di pioggia di Fabio Teriaca.  La giuria tecnica presieduta da Paolo Virzì e composta inoltre da Lidia Ravera, Lina Pallotta, Marco Trabucchi e Nadio Delai hanno poi assegnato il secondo e terzo posto a “Olivetti 82di Gianmarco Santoro e a a “Letizia” di Vincenzo De Nicola.

    Il vincitore, primo cortometraggio d’animazione nella giovane storia di Corti di Lunga Vita, è una narrazione accompagnata dalle musiche di Sergio Cammariere in cui il protagonista rivive con nostalgia i momenti della sua giovinezza. «Il messaggio è quello di non dimenticare le proprie origini, la propria terra, il potente legame con il passato che ci accompagna per tutta la vita», ha spiegato Teriaca. Una scelta apprezzata da Virzì che ha giudicato l’opera del quarantaquattrenne catanese come la perfetta interpretazione del tema di questa edizione: «Equilibrando intensità e atmosfera, l’autore ha realizzato un film breve ma intenso che scorre lungo la via dei ricordi. Avvalendosi della tecnica d’animazione la narrazione risulta tenera e coinvolgente, rivelando una chiara padronanza del mezzo e un’impostazione personale matura.»

    Menzione speciale all’opera di Riccardo Menicatti e Bruno Ugioli, classe 1986 e 1989, “Tutto il tempo che vogliamo”, un cortometraggio che racconta l’amore da un punto di vista insolito, con leggerezza e poesia. Il dialogo vivace dei protagonisti diverte e commuove, aprendo le porte all’amore nella sua forma più forte, quella che resiste alla malattia, ancorandosi a ricordi sbiaditi e fugaci momenti di felicità. La pellicola racconta di quella misteriosa complicità che, in una coppia, può essere persa e ricostruita ogni giorno.
    Il Premio 50&Più riservato agli iscritti all’Associazione e alle 50&Più provinciali è andato al corto “Niente è come sembra” di Vincenzo D’Amuri, classe 1935, il regista più anziano di questa edizione. L’opera presenta un dialogo a senso unico: seduto sulla panchina di un parco, infatti, un anziano signore cerca di intavolare un discorso con il ragazzo al suo fianco che continua a leggere il giornale senza prestargli attenzione. Il senso di solitudine si acuisce insieme all’ostinata indifferenza del giovane, ma, come suggerisce il titolo dell’opera, niente è come sembra.

    «Esprimo le mie congratulazioni e quelle di tutta la giura ai registi che hanno partecipato al concorso. Non è stata una selezione semplice, considerando la qualità delle opere e la profondità con cui il tema “Tutta la vita” è stato affrontato», ha dichiarato Paolo Virzì. «Ci siamo trovati di fronte a una ricchezza di contenuti e punti di vista, di una varietà di tecniche cinematografiche e fotografiche che ci hanno positivamente sorpresi. Tra i tre corti finalisti, il primo classificato si è avvalso dell’animazione cinematografica, il secondo del bianco e nero, il terzo solo di inquadrature verticali. Opere differenti dal punto di vista tecnico, ma che hanno in comune l’accuratezza estetica e il gusto del dettaglio. Questo induce lo spettatore ad un’attenzione totale. Testimonianza incoraggiante di una consapevolezza di sguardo che non può non essere apprezzata e premiata.» 

     

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  • Men in Black: International, anteprima vip a Roma

    Parata di stelle lo scorso 24 luglio al Cinema Moderno The Space di Roma in occasione della Speciale Anteprima organizzata dalla Fondazione De Rigo – H.E.ART per Men in black: International. Le star del cinema, e non solo, hanno sfilato per un’iniziativa benefica a sostegno del Centro Nazionale Contro il Bullismo, BULLI STOP.

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    Giornate degli Autori 2019: Annunciato il programma

    Diciotto le nazionalità rappresentate quest’anno, quattro le opere prime in concorso, sei le donne dietro alla macchina da presa. Sono questi i primi numeri delle Giornate degli Autori veneziane (28 agosto – 7 settembre), dirette da Giorgio Gosetti e presiedute in questa edizione da Andrea Purgatori.
    “Una selezione che conferma la voluta sobrietà di titoli a vantaggio di una speciale promozione della creatività più libera e indipendente da tutto il mondo. E se si volesse, fin dal programma, individuare un “filo rosso” capace di collegare la maggior parte delle scelte, parleremmo di uno scontro di culture che mette a nudo le fragilità del mondo contemporaneo, conteso tra una tendenza all’omologazione e la vitalità di radici ancestrali che non si piegano alla massificazione”, fanno sapere.
    In concorso non mancano nomi cari a chi ama il grande cinema come Dominik Moll (il suo Only the Animals aprirà il programma mercoledì 28 agosto), Jayro Bustamante (con La Llorona, “inedito esempio di cinema civile in cui fantasmi e morti viventi si prendono la scena”), la star giapponese Jō Odagiri (con They Say Nothing Stays the Same alla sua prima prova nel lungometraggio), Fabienne Berthaud (che ritorna dopo Sky con un suggestivo viaggio iniziatico in Mongolia di Cécile de France in Un monde plus grand). Unico italiano in gara il maestro della graphic novel Igort (5 è il numero perfetto con Toni Servillo, Carlo Buccirosso, Valeria Golino), mentre fuori concorso promette bene l’evento speciale Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani dal romanzo di Giacomo Mazzariol.

    Tutti i film in proogramma

     

    IN CONCORSO
    SEULES LES BETES (ONLY THE ANIMALS) di Dominik Moll – Film d’apertura
    YOU WILL DIE AT 20 di Amjad Abu Alala – Opera prima
    UN MONDE PLUS GRAND (A BIGGER WOLRD) di Fabienne Berthaud
    LA LLORONA (THE WEEPING WOMAN) di Jayro Bustamante
    BOR MI VANH CHARK (THE LONG WALK) di Mattie Do
    BARN (BEWARE OF CHILDREN) di Dag Johan Haugerud
    5 È IL NUMERO PERFETTO di Igort – Opera prima
    BOŻE CIAŁO (CORPUS CHRISTI) di Jan Komasa
    UN DIVAN A TUNIS (ARAB BLUES) di Manele Labidi – opera prima
    ARU SENDO NO HANASHI (THEY SAY NOTHING STAYS THE SAME) di Jō Odagiri – opera prima
    LINGUA FRANCA di Isabel Sandoval

    FUORI CONCORSO
    LES CHEVAUX VOYAGEURS (TIME OF THE UNTAMED) di Bartabas – Film di chiusura

    EVENTI SPECIALI
    MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI (MY BROTHER CHASES DINOSAURS) di Stefano Cipani
    HOUSE OF CARDIN di P. David Ebersole, Todd Hughes
    IL PRIGIONIERO di Federico Olivetti
    SCHERZA CON I FANTI di Gianfranco Pannone
    MONDO SEXY di Mario Sesti
    BURNING CANE di Phillip Youmans

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  • Vip Premiere per Men in Black a Roma

    Grande parata di vip domani 24 luglio alle 20 al Cinema Moderno The Space di Roma  (Piazza della Repubblica) in occasione della  Speciale Anteprima organizzata dalla Fondazione De Rigo – H.E.ART per Men in black: International, attesissimo spin-off della saga nata nel 1997. I Men in Black hanno sempre protetto la terra dalle insidie dell’universo e in questa nuova avventura dovranno affrontare la più grande minaccia di sempre: una talpa all’interno dell’organizzazione Men in Black.
    Il film prodotto da Sony Pictures e distribuito nelle sale italiane dal 25 Luglio da Warner Bros. Entertainment Italia ha come protagonisti Chris Hemsworth e Tessa Thompson nei panni degli agenti speciali assieme a Emma Thompson e Liam Neeson.

    L’evento del 24 luglio è un’iniziativa benefica voluta per sostenere le azioni di contrasto e prevenzione del bullismo e cyberbullismo del Centro Nazionale Contro il Bullismo BULLI STOP, che potrà organizzare una serie di interventi  di alcuni professionisti per la riabilitazione psichiatrica-psicologica-pedagogica e legale per le vittime di bullismo e cyberbullismo. Il Centro mira ad estendere l’assistenza gratuita pedagogica, psichiatrica e legale a coloro che ne hanno più bisogno e non ne avrebbero facilmente accesso.
    “Bisogna far crescere la consapevolezza fra i ragazzi ed i loro genitori che il bullismo può uccidere. Una sfida, che insieme a una nuova formazione dei docenti e delle famiglie e dei ragazzi, ha l’obiettivo di rendere tutti parte attiva per la risoluzione di questa grande problematica sociale”, ha detto Giovanna Pini, Presidente del Centro.

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    Venezia 76., La vérité di Kore-eda Hirokazu film di apertura

    Sarà La vérité (The Truth), di Kore-eda Hirokazu (Un affare di famiglia; The Third Murder; Like Father, Like Son) e interpretato da Catherine Deneuve, Juliette Binoche, Ethan Hawke, è il film di apertura della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (28 agosto – 7 settembre 2019) diretta da Alberto Barbera.
    “Apprendo con gioia immensa  – ha commentato Kore-eda Hirokazu entusiasta – che il mio nuovo film La vérité è stato selezionato in apertura del concorso della Mostra di Venezia. Sono estremamente onorato. Desidero esprimere la mia sincera gratitudine a tutto lo staff della Mostra. Le riprese si sono svolte lo scorso autunno a Parigi in dieci settimane. Come già è stato ufficialmente annunciato, il cast è prestigioso, e il film racconta una piccola storia di famiglia che si sviluppa principalmente in una casa. È all’interno di questo piccolo universo che ho provato a far vivere i miei personaggi con le loro menzogne, orgogli, rimpianti, tristezze, gioie e riconciliazioni. Spero sinceramente che il film vi piaccia”.

    “Per il primo film realizzato al di fuori del suo Paese – ha dichiarato il direttore Alberto BarberaKore-eda ha avuto il privilegio di poter lavorare con due grandi star del cinema francese. L’incontro fra l’universo personale dell’autore giapponese più significativo del momento, e due attrici tanto amate come Catherine Deneuve e Juliette Binoche, ha dato vita a una  poetica riflessione sul rapporto madre-figlia e il complesso mestiere d’attrice, che sarà un piacere presentare in apertura alla prossima edizione della Mostra del Cinema di Venezia”.

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