Old: Il ritorno di Shyamalan

A due anni da Glass torna la potenza visionaria di M. Night Shyamalan con un thriller che ripercorre i temi a lui più cari. Dal 21 luglio in sala.
Due anni dopo Glass, torna il genio visionario di M. Night Shyamalan. Dal 21 luglio arriva in sala Old, agghiacciante thriller su una famiglia in vacanza alle prese con una serie di fenomeni inspiegabili durante il soggiorno in un lussuoso resort tropicale. La vicenda parte dai coniugi Guy e Prisca Capa (Gael García Bernal e Vicky Krieps) che insieme alla figlia di 11 anni Maddox (Alexa Swinton) ed il figlioletto di 6, Trent (Nolan River), si imbarcano nella loro ultima vacanza insieme prima di avviare le pratiche del divorzio.
Giunti al lussuoso resort, i Capa vengono calorosamente accolti dal direttore (Gustaf Hammarsten) e dalla sua assistente Madrid (Francesca Eastwood) con un cocktail di benvenuto. I bambini sono altrettanto felici: Maddox nota subito, seppur timidamente, dei ragazzi atletici, mentre suo fratello Trent fa amicizia con un bambino della sua età, con il quale inventa persino un linguaggio visivo speciale, un codice che solo loro possono decifrare, e che usano per scambiarsi messaggi segreti.
La tappa successiva è una spiaggia esclusiva gestita dal resort dove arriveranno in compagnia di un’altra famiglia: il chirurgo cardiotoracico Charles, (Rufus Sewell), l’anziana madre Agnes (Kathleen Chalfant), la giovane moglie Chrystal (Abbey Lee), e la loro figlia di sei anni, Kara (Kylie Begley). Al gruppo sulla spiaggia si unirà anche un rapper che si fa chiamare Mid-Sized Sedan (Aaron Pierre) e una coppia sposata da tempo, Jarin (Ken Leung) e Patricia (Nikki Amuka -Bird). Dopo poco noteranno il cadavere di una sconosciuta che si incaglia sulla spiaggia, e si accorgeranno, in rapida successione, di essere isolati: i cellulari non prendono, non possono lasciare la spiaggia e i bambini stanno invecchiando rapidamente davanti ai loro occhi.
Nonostante le premesse da horror, Shyamalan ci tiene a sottolineare che Old, ispirato alla graphic novel francese Sandcastle, non è un film dell’orrore. “Non faccio horror – dice – Non è così che definisco quel che faccio. Nell’horror c’è quasi la sensazione che la morte sia l’unica destinazione rimasta. Quando scrivo, cerco di immaginare le cose peggiori per poi chiedermi se sarei sopravvissuto emotivamente come essere umano, e se quell’esperienza mi avrebbe forgiato”. Old rappresenta forse una delle sue imprese più ambiziose, come sottolinea Ashwin Rajan, produttore del film e suo collaboratore di lunga data. ” È senza dubbio uno dei film più impegnativi che abbia mai fatto. È tornato a ciò che lo ha ispirato come narratore, e cioè raccontare delle storie limitate e guidate dai personaggi, che vivono una minaccia indescrivibile, per poi capire come la affrontano”.
È la prima volta inoltre che Shyamalan lavora lontano dalla sua città natale Filadelfia, che ha fatto da sfondo alla maggior parte dei suoi film precedenti e alla serie Apple, Servant. Old è stato infatti girato nella Repubblica Dominicana. “Abbiamo portato Night e la sua narrazione fuori dalla sua città natale e ci siamo spostati in un altro paese”, racconta il produttore Marc Bienstock, che ha prodotto anche The Visit, Split e Glass.
Shyamalan ha voluto fortemente che gli attori provenissero dalle più disparate zone del mondo, con origini razziali e nazionali differenti.”Ogni film che faccio deve rappresentare chi sono, ed ora celebro il fatto di essere un immigrato – dice – Non l’ho mai messo in luce in tutta la mia carriera. Faccio film negli Stati Uniti, sono nato a Puducherry, in India, e ho avuto la fortuna di raccontare storie a chiunque in tutto il mondo, lavorando a Hollywood. Avere un cast con l’accento messicano, tedesco, inglese, è stato davvero fantastico”.