TFF32: Il festival al via tra rigore e curiosità

Centonovantasette titoli selezionati su 4 mila film visti, quindici in concorso, quarantacinque anteprime mondiali, Ferzan Ozpetek presidente di Giuria. Il Torino Film Festival si prepara ad aprire la sua 32esima edizione (dal 21 al 29 novembre prossimi) e lo fa all’insegna della ‘curiosità’: quella della neodirettrice Emanuela Martini, che arriva al timone dopo anni trascorsi da vice.
La storica kermesse che quest’anno farà a meno di una madrina – “faremo tutto tra noi” apostrofa scherzosamente la Martini – riapre i battenti, ma senza dimenticare “il rigore di Nanni Moretti, la passione di Gianni Amelio e lo spirito pop di Paolo Virzì”, i direttori che nelle edizioni precedenti hanno contribuito a definirne un’identità.
Una manifestazione attenta soprattutto ai gusti delle nuove generazioni: “Abbiamo cercato di capire dove si stanno orientando i giovani che sempre di più guardano ad una riflessione su se stessi o sulle generazioni precedenti, Gus Van Sant in certi casi è un modello, ma che si indirizzano anche al genere: nella sezione del concorso ci sono molti horror, thriller e polizieschi”.
Torino non perde però la sua natura di kermesse alla ricerca e scoperta di talenti innovativi, che quest’anno aprirà sotto il segno della regista francese Anne Fontaine (Gemma Bovery) e chiuderà con un outsider come Jean-Marc Vallée (Wild), regista di Dallas Buyers Club, film rivelazione che agli scorsi Oscar valse ben due statuette a Matthew McConaughey e Jared Leto.
Nel mezzo tante sorprese: la versione restaurata di Via col vento e Profondo Rosso che a quasi quarant’anni dalla sua uscita riporta nel capoluogo piemontese in cui fu girato Dario Argento, il Gran Premio Torino all’estro del regista inglese Julien Temple, l’artista che ha saputo negli anni descrivere meglio di chiunque altro pezzi della società britannica attraverso l’eccentricità di musical come Absolute beginners, o con lo spirito punk dei tre documentari sui Sex Pistols (La grande truffa del rock’n’roll, Sex Pistols – Oscenità e furore, The Sex Pistols: There’ll Always Be an England).
E ancora i grandi Ritratti d’artista che in Festa Mobile racconteranno Nick Cave, Lucio Dalla, Tiziano Sclavi e Luca Ronconi, o i Diritti e Rovesci di Paolo Virzì: la sezione curata dal guest director di questa edizione: cinque film diretti quasi tutti da donne, ritratti che a metà strada tra cronaca e poesia del reale punteranno i riflettori su fortune e sfortune del mondo del lavoro oggi.
Tanti gli americani: Magic in the Moonlight, la nuova commedia di Woody Allen, The Disappearance of Eleanor Rigby di Ned Benson, nella versione integrale, in due film, Him e Her, Infinitely Polar Bear, opera prima autobiografica di Maya Forbes con Mark Ruffalo o The Better Angels di A. J. Edwards (collaboratore di Terrence Malick).
In gara anche due esordi italiani: Davide Maldi con Frastuono e Eleonora Danco con N-Capace.
Il resto sarà tutto da scoprire e “se restate fuori da Woody Allen – suggerisce ironica la direttrice del festival – andate nella sala accanto, magari vi divertirete di più”.